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Collection of articles and interviews with Federico Marchetti
Corriere della Sera
Mosaici e un Festival della cucina in piazza, l'ultimo giorno italiano di Carlo e Camilla
di Enrica Roddolo

Con Mattarella alla cerimonia degli 80 anni dalla liberazione, poi al Festival allestito per i reali in piazza. «Mi ha detto gli piacerebbe tornare, conquistato dai mosaici», dice l'amico Federico Marchetti. Lo chef Cracco: «Gli ho preparato il prosciutto d'agnello». Poi Camilla stende la pasta dei cappelletti
E re Carlo mise l’ultima tessera al mosaico della sua incoronazione nel 2023, opera dei giovani dell’Accademia di belle arti. Regalo al sovrano che ha scelto di chiudere qui la sua visita di Stato italiana, proprio in Emilia Romagna, terra d’arte con i mosaici bizantini, di tesori Patrimonio Unesco e terra dove riposa Dante. Il sommo poeta che tante volte il re ha citato in questi giorni italiani scanditi da bagni di folla e momenti già nella storia come il primo discorso di un sovrano britannico alle Camere dove ha ricordato anche il sacrificio di «oltre 45mila militari del Commonwealth e circa 30mila britannici che hanno dato la loro vita per la liberazione di questo Paese», citando anche la visita sul campo del nonno Giorgio VI, ad Arezzo nel 1944.
Anche Ravenna deve la sua libertà alle truppe britanniche e canadesi che 80 anni fa ieri, liberavamo i comuni del ravennate di Alfonsine e Fusignano, assieme alle forze della resistenza. Così ieri ad accogliere in città Carlo e Camilla c’era il presidente Sergio Mattarella con la figlia Laura, per un consiglio comunale straordinario in ricordo dello storico anniversario.
Poi i sovrani britannici si sono affacciati con il presidente allo stesso balcone dal quale si affacciarono i partigiani per annunciare la liberazione. Ancora un balcone, per Carlo e Camilla, dopo quello del Quirinale da dove hanno assistito al sorvolo delle Frecce tricolore e delle Red arrows, e dopo quello affacciato sul Colosseo durante la loro visita ai Fori.
Accolti dal console generale britannico a Milano, Kassim Ramji all’aeroporto di Forlì, Carlo e Camilla hanno ascoltato i versi dell’ultimo canto della Divina commedia, il XXXIII, «l’amor che muove il sole e l’altra stelle», sulla tomba di Dante. Parole che rimandano all’amore di Dante per Beatrice e anche a Carlo e Camilla che hanno fatto di questo viaggio di stato anche un viaggio di anniversario di nozze. Tanto che il re ha citato l’anniversario persino in Parlamento.
Guidato dalla passione per l’arte e la letteratura, il re ha voluto visitare i mosaici della Basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia. La prima volta che scopriva la meraviglia dei mosaici bizantini. A far da guida fra i colori dei mosaici bizantini, con la professoressa Maria Cristina Carile, l’amico Federico Marchetti, invitato dal sovrano all’incoronazione del 2023 e il giorno prima anche al banchetto al Quirinale.
«A San Vitale con il re abbiamo parlato di Teodora, l’imperatrice e di quanto fosse una donna di enorme potere, come pure Galla Placidia. E dentro al mausoleo di Galla Placidia, guardando la volta stellata abbiamo parlato di quanto Dante si sia ispirato a questi mosaici per immaginare il paradiso della Divina Commedia», racconta al Corriere Marchetti. E confida: «Mi ha detto gli piacerebbe tornare, fra queste terre e mi ha domandato di mia madre Lidia, 86 anni, ne avevo parlato a Camilla a Highgrove quando avevamo discusso di cappelletti in brodo, un piatto che la regina ama».
E infatti nella giornata ravennate Camilla ha provato anche a tirare la sfoglia della pasta fatta in casa con l’aiuto dello chef Massimo Bottura.
Perché proprio Ravenna, come ultima tappa della visita del re, Marchetti? «Credo la scelta dimostri anche l’istinto, le scelte di cuore di cui è capace il sovrano. Attento non solo a quanto sta sotto i riflettori, alle grandi capitali, ma alle nicchie, ai piccoli tesori: ma non dimentichiamo che Ravenna vanta ben 8 Patrimoni Unesco».
Intanto, seguendo un programma separato, Camilla, guidata dalla passione per la letteratura ha svelato la targa del nuovo Museo dedicato al grande autore romantico, Byron, incontrando biblioteche, appassionati di letteratura e insegnanti coinvolti in una reading session. «L’ispirazione è stata proprio la Queen’s reading room della regina, il progetto di una community per amanti dei libri», spiega la vice console Serena Corti che ha seguito la regina nell’incontro con gli appassionati di libri, come sua maestà.
Poi, prima di salutare l’Italia e tornare nel pomeriggio a Londra, i reali hanno assaggiato i sapori locali allo UK-Emilia Romagna Festival in piazza del Popolo: Slow Food e agricoltori alluvionati, chef e consorzi del territorio per raccontare il legame tra due Paesi come quello tra i cibi.
«Le Loro Maestà hanno celebrato a Ravenna la tradizionale cucina emiliano romagnola con un British twist», nota Lord Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito in Italia.
«Ad Highgrove un mese fa mi aveva chiesto “lo fa ancora quel prosciutto di agnello?”. Così ho preparato per il re a Ravenna il prosciutto di agnello del Galles, con un’aggiunta di Sangiovese, il vino delle terre di mia moglie Rosa che ha donato al re un cofanetto di bottiglie della nostra tenuta, con la riproduzione di un’opera d’arte murale dell’artista italiano Eron che aveva realizzato nel 2019 su un’enorme parete pubblica di Versailles, per esprimere in poesia la continua ricerca di una pace universale ancora difficile da raggiungere», dice Carlo Cracco fra gli stand del UK-Emilia Romagna Festival, dove il re si è fermato ad assaggiare il prosciutto, ricetta italianissima, ma di agnello del Galles.
«Un modo per celebrare i due Paesi - aggiunge lo chef - e ho trovato il re in ottima forma. Come il presidente Mattarella è un maratoneta, un grande lavoratore». Mattarella ha infatti voluto raggiungere il sovrano anche a Ravenna dopo averlo salutato ieri alla fine del banchetto al Quirinale. Un’eccezione sul tradizionale rituale delle visite di Stato. Lo aveva fatto solo per re Felipe di Spagna quando dopo l’accoglienza al Colle l’aveva scortato fino a Napoli, ultima tappa della visita.
«Che emozione quando, in piazza hanno aperto un’intera forma di parmigiano, abbinato allo scotch whisky e ha assaggiato di gusto, dopo aver fatto un giro della piazza trasformata in mercato italiano con tutte le eccellenze regionali, dall’aceto balsamico al parmigiano all’alto artigianato», racconta Francesca Polizzi, italiana che ha lavorato anche per Balmoral, tra gli invitati al Festival.
Poi mentre risuonavano le note del liscio, la coppia reale è ripartita per Londra. Dopo aver lasciato come legacy, ricordo di questa visita di Stato, la quercia che lo stesso sovrano ha voluto piantare personalmente nel parco di Villa Wolkonsky, con accanto Fra Marco Moroni, guardiano del Sacro convento di Assisi.
E’ un dono del presidente Mattarella, arrivata dalla tenuta presidenziale di Castelporziano. Una quercia che come le relazioni Italia-Londra dopo questa visita ha radici salde per crescere.
Pubblicato su Corriere.it