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Collection of articles and interviews with Federico Marchetti
Corriere della Sera
Re Carlo festeggia i 5 anni di Terra Carta e SMI, il suo piano green. E dagli Usa arriva John Kerry: «I privati salveranno l'accordo di Parigi»
di Enrica Roddolo

Tra i relatori Federico Marchetti alla guida la task force moda green del re:«Il discorso della Ceo di SMI e le cinque Maison italiane nel team di Carlo III»
Il piano del Re d’Inghilterra per un’impresa sostenibile – per un mondo del business green – compie 5 anni. E’ SMI, la Sustainable Markets Initiative varata da Carlo come braccio operativo di Terra Carta, il suo manifesto verde per il quale ha preso in prestito il nome dalla storica Magna Carta (che adesso ha raddoppiato con Astra Carta, per uno spazio a misura di sostenibilità).
Ed è nelle parole del Re «la base di un recovery plan che metta Nature, People e Planet al centro». E Re Carlo III ieri sera ha radunato i ceo di tante imprese coinvolte nel suo progetto e i tanti amici del suo piano per la transizione energetica nella reggia di Hampton Court a Londra. Facendosi guidare dal modello della Great Exhibition di Londra del 1851 voluta da un’altra grande personalità che ha abitato a Buckingham Palace, quella del principe Alberto marito della regina Vittoria.
Dagli Usa è arrivato così a Hampton Court John Kerry, inviato speciale per il clima ed ex segretario di Stato americano con l’amministrazione Obama, e soprattutto amico dalla prima ora del sovrano britannico al quale lo lega la stessa sensibilità per i temi ambientali. «E’ stato Kerry a tenere il discorso dei primi cinque anni di SMI, ribadendo la sua convinzione che siamo ancora in tempo per salvare l’accordo di Parigi sul clima», racconta da Londra al Corriere Federico Marchetti, alla guida della task force moda di SMI e molto vicino al sovrano britannico: siede anche nel board della King’s Foundation. «Perché, ha detto Kerry, sarà proprio la mobilitazione dei capitali privati, con progetti come quello di SMI, a guidare la transizione anche se i governi latitano o sono contrari come adesso con l’amministrazione Trump», aggiunge Marchetti.
Al compleanno del grande piano verde del sovrano britannico una tavola rotonda sulla circolarità ha fatto il punto del percorso delle aziende di moda seguite da Marchetti. «La task force moda di Re Carlo per la transizione ecologica delle imprese da ultimo ha aperto la porta a Renzo Rosso di Otb e Diesel, e a Claudio Rovere di Hmoda. E salgono così a cinque le aziende italiane coinvolte nel progetto che coordino su incarico del sovrano britannico, dopo Armani, Prada e Cucinelli. E in questi anni di lavoro ho pungolato le aziende a dotarsi di un passaporto digitale per la tracciabilità e a lanciare progetti di agricoltura rigenerativa – racconta Marchetti -. E oggi tutte le aziende moda coinvolte nel progetto del Re sono nella fase di implementazione del passaporto digitale». Come è stato possibile? «Come ho spiegato ai ceo e agli amici di SMI ad Hampton Court, il segreto è partire con progetti piccoli pilota, con lo spirito di un imprenditore. E poi ricordare che se i consumatori trovano un loro interesse e il passaporto digitale offre anche info su come riparare un capo per esempio, non c’è politica di governo che tenga. La transizione green continuerà».
SMI che ha un piano decennale al 2030, funziona per task force, oltre a quella moda ci sono gruppi d’azione dalle tlc al medicale o turismo. Tra i primi firmatari di Smi: Coutts, la «banca della regina», i Lloyds e Bank of America.
Al timone di SMI c’è Jennifer Jordan-Saifi, la ceo che aveva portato il piano del re alla Cop28 a Dubai con l’idea di «sfruttare il potere di trasformazione del settore privato, degli investimenti e dei capitali, dell’innovazione, strategico per sbloccare risultati concreti per la transizione verde».
«La Ceo di SMI ieri ha ringraziato il re per questi suoi 55 anni di leadership sostenibile, nel 1970 il suo primo discorso verde quand'era principe di Galles. Per la sua visione che ha guidato lo sforzo di cambiamento di tutti noi, di tante aziende», racconta Marchetti che confida: «Poi ho avuto modo di parlare con il re che mi ha reso orgoglioso quando mi ha confessato di considerarmi la sua “Italian secret weapon”».
«Siamo entusiasti di accogliere Otb e HModa nella Smi — ci aveva detto a febbraio Jordan-Saifi —: come leader della moda il loro impegno verso l’innovazione responsabile e la circolarità del design si allinea perfettamente con la nostra missione di accelerare la trasformazione verde dell’industria. Unendo le nostre forze possiamo velocizzare la transizione verso una filiera più etica, trasparente, a ridotto impatto ambientale».
Pubblicato su Il Corriere della Sera