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Collection of articles and interviews with Federico Marchetti
Corriere della Sera
Armani e la sfida del cotone Made in Italy L’idea: essere d’esempio
di Gian Luca Bauzano

Il nuovo ceo Giuseppe Marsocci presenta a Rutigliano, in Puglia, la raccolta 2025: cinquemila chili «Gia realizzate mille magliette certificate»
Le onde increspate si infrangono contro lo sperone roccioso su cui sorgono le bianche strutture di Polignano a mare. Suggestiva via d’acqua per accedere velocemente a quell’entroterra già ribattezzato la «Louisiana in Puglia». Una denominazione che vuole rappresentare un traguardo, la trasformazione di un territorio dove riportare dopo oltre mezzo secolo la coltivazione del cotone; coltivazione legata a una lunga tradizione risalente al XII secolo e che oggi verrebbe reintrodotta facendola ruotare con quelle tradizionali di grano, pomodori e uva. Scopo? Un cotone Made in Italy, materia prima di base per una filiera nostrana per realizzare tessuti con cui confezionare capi di fascia alta tracciati e certificati. Un progetto a lungo termine in cui il gruppo Armani ha scelto di investire da tempo nel nome dell’etica ambientale. Nel 2022 è proprio lo stesso Giorgio Armani a volere la creazione e il lancio di un sito legato alla sostenibilità. Nasce Armani/Values, messo on line il 22 aprile in concomitanza con la Giornata della Terra.
Lo stilista vede nel progetto di sviluppare in Italia coltivazioni di cotone basate su un’agricoltura rigenerativa agroforestale una sfida. Da affrontare e vincere. Nasce l’Apulia Regenerative Cotton Project ufficializzato nel 2023. Progetto lanciato in collaborazione con la Fashion task force della Sustainable markets initiative (Smi) e la Circular bioeconomy alliance, realtà entrambe fondate dall’attuale re Carlo III quando era ancora principe del Galles; il tutto coordinato da Efi, l’Istituto forestale europeo assieme a Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e per l’analisi dell’economia agraria e a Pretaterra. A distanza di due anni sono stati presentati i primi risultati del progetto, illustrati tra i campi di cotone di Rutigliano, nella campagna barese a mezz’ora di strada dalle candide rocce di Polignano a mare. La prima semina di cotone su un ettaro di terreno è iniziata nel 2023 ed ha prodotto 2400 chili di cotone rigenerativo; nel 2024 la produzione è salita a 3mila su tre ettari e quest’anno da cinque ettari ne sono stati raccolti 5mila chili. Con i primi raccolti sono state realizzate 1000 T-shirt per la linea Giorgio Armani, in bianco e blu, corredate da passaporto digitale e in vendita da luglio al dettaglio a 350 euro.
«Un successo immediato. Ha confermato la validità di questo progetto, al quale si unisce però anche la forte responsabilità nel portarlo avanti», ha commentato Giuseppe Marsocci, neo amministratore delegato del gruppo Armani, alla suo primo impegno pubblico ufficiale dopo la nomina. Annunciando anche che i prodotti realizzati con il cotone raccolto nel 2024 saranno distribuiti nell’autunno del 2026. Al fianco di Marsocci, oltre a Federico Marchetti presidente di Smi, Andrea Camerana, nipote dello stilista scomparso e dal 2021 amministratore delegato alla sostenibilità del gruppo. Lungimirante, in occasione del lancio di Armani/Values, aveva voluto sottolineare come la progettualità del sito fondata su tre pilatri — pianeta, persone e prosperità — rappresentasse «un’enorme occasione per il futuro. Espressione della visione etica e stilistica di Armani, inserita in un contesto sociale e temporale».
I campi di Rutigliano hanno confermato la sua affermazione. Ha voluto ricordare come lo stilista scomparso avesse apprezzato il gesto di portargli in dono, dopo uno dei primi sopralluoghi a Rutigliano, un mazzo di fiori di cotone. «Una foto testimonia quel momento e lo ritrae sorridente con il bouquet». Il cotone rigenerativo agroforestale pugliese è il primo prodotto in Italia, costantemente certificato per garantirne la qualità. «Un modello per passare a una fase successiva — ha spiegato Marchetti —: trasformarlo in una produzione su larga scala. Un esempio per altri marchi fashion». Come auspicava già nel 2022 Giorgio Armani: «L’idea è fare sistema. Creare con altre realtà internazionali modelli di impresa sostenibile. Essere uno spunto per altri». E concludeva: «Vorrei essere vissuto come un compagno di viaggio verso un futuro prospero e sostenibile».
Pubblicato su Corriere.it

