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«Nella moda c’è voglia di cambiare, il più sta nel capire come», Federico Marchetti e Brunello Cucinelli rappresentano l'Italia a COP27

di Giulia Giamberardino

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Al COP27 l’Italia rappresentata da Brunello Cucinelli e Federico Marchetti ha giocato in attacco nella lotta al climate change sul piano globale.

«Il mondo non è più lo stesso e dobbiamo smetterla di voler tornare a come eravamo prima, per due motivi: primo perché non era un mondo perfetto. Negli ultimi 20 anni abbiamo inquinato il Pianeta come negli ultimi 100 e l’etica è stata messa un po’ da parte. Secondo, perché tornare a prima è impossibile. […] Nella moda c’è voglia di cambiare, il più sta nel capire come» aveva detto Federico Marchetti in un’intervista a Vogue. A Sharm el-Sheikh, in Egitto, in occasione del COP27 il Presidente della H.M. King Charles’s Sustainable Markets Initiative Fashion TaskForce insieme a Riccardo Stefanelli, Amministratore Delegato della Brunello Cucinelli, ha raccontato i progressi e gli obiettivi raggiunti con l'Himalayan Regenerative Fashion Living Lab, nato per ripristinare l’armonia tra le piccole comunità locali di alcune aree dell’Himalaya con la natura e l’ambiente circostante e creare catene di valore della moda che possano essere definite responsabili.

La Sustainable Markets Initiative (SMI) è stata lanciata da Sua Maestà, il Re Carlo III, alla riunione annuale del World Economic Forum 2020, a Davos, con la missione di dare il via ad azioni audaci e creative per raggiungere gli Obiettivi dell'Agenda 2030 in termini di sostenibilità. La Fashion Taskforce di SMI è nata invece nel maggio 2021 per innescare un progressivo cambiamento verso la Moda Rigenerativa e a presiederla è proprio il visionario fondatore del Gruppo Yoox Net-a-Porter, scelto dal Re in un’ottica di innovazione tecnologica sempre più green.

Con il sostegno economico e morale al progetto che si sta concentrando nei territori di Western e Eastern Himalaya, dallo scorso maggio, Brunello Cucinelli ha dimostrato la sua dedizione all’umanità nella dimensione dell’universale. «Il progetto ci ha fatto conoscere dei luoghi e dei popoli di un’immensa bellezza. L’obiettivo più caro a tutti noi è quello di piantare il seme di un albero della cui ombra beneficeranno i nostri figli, con l’auspicio che possa anche essere il germoglio della speranza per tutte le comunità coinvolte e per le loro generazioni future» ha commentato Riccardo Stefanelli.

I primi risultati dell'Himalayan Regenerative Fashion Living Lab

Con l’obiettivo di rigenerare paesaggi degradati e recuperare le tradizionali abilità artigianali e tessili al fine di migliorare le economie locali del cashmere, del cotone e della seta, affrontando le sfide globali legate al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità, in poco più di sei mesi dal lancio ha raggiunto risultati concreti. Non un Think tank ma un “Action tank”, lo ha definito Federico Marchetti riferendosi al suo impegno nella SMI.

Nella parte del Western Himalaya, infatti, è stata identificata l’aerea di intervento situata nel territorio di Kharnak, Hemis National Park, raggiungendo l’obiettivo primario di coinvolgere e convincere direttamente le comunità e le associazioni locali che sono tornate a credere nel valore delle abilità artigianali e nella potenzialità delle loro nobili terre, rigenerando una economia persa nel tempo. Quanto invece all’Eastern Himalaya, è stata completata l’attività di rimboschimento e agro-forestazione su circa 1000 ettari con oltre un milione di alberi piantati negli ultimi dodici mesi, permettendo di dare lavoro sino ad ora a 354 persone, coinvolgendo oltre 1.700 tra proprietari terrieri, famiglie e contadini locali.

«Si può agire subito senza ulteriori indugi, attraverso una vera collaborazione ed uno spirito innovativo» ha concluso Marchetti. Perché il Capitalismo Umanistico di Brunello Cucinelli sia una filosofia non solo di pensiero ma d’azione.


Pubblicato su Vogue.it

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