top of page

Il Sole 24 Ore

Armani investe sul cotone made in Italy con un progetto di coltivazione sostenibile in Puglia

di Redazione Moda

Image-empty-state.png

Il progetto “Apulia Regenerative Cotton Project” è realizzato in collaborazione con la Fashion Task Force della Sustainable Markets Initiative fondata da re Carlo III e presieduta da Federico Marchetti: interesserà cinque ettari entro i prossimi cinque anni.

Non un’occasione qualunque, ma la Giornata Mondiale dell’Ambiente è stata scelta dal gruppo Armani per lanciare un innovativo progetto di sostenibilità: la coltivazione di cotone secondo pratiche di agricoltura rigenerativa in Puglia. Il progetto “Apulia Regenerative Cotton Project” è realizzato in collaborazione con la Fashion Task Force della Sustainable Markets Initiative (presieduta da Federico Marchetti, fondatore di Yoox) e con la Circular Bioeconomy Alliance, entrambe fondate da re Carlo III, allora principe di Galles, e sarà coordinato dall’Istituto Forestale Europeo insieme al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’analisi dell'Economia Agraria (Crea) e a Pretaterra.

Il progetto pilota mira a sviluppare un campo sperimentale di cotone secondo il sistema colturale rigenerativo, dunque più rispettoso dei cicli naturali, per testare e valutare scientificamente nuovi modi di implementare la produzione sostenibile di cotone in Italia. L’obiettivo è quello di dimostrare come sia possibile incrementare la diversità del paesaggio, la fertilità del suolo, il risparmio idrico e i servizi ecosistemici legati alla biodiversità, producendo al contempo cotone a ridotto impatto ambientale grazie all’uso di sistemi agroforestali.

«Nella moda tutto parte dalla materia: il mio design nasce dalla scelta dei tessuti - ha dichiarato Giorgio Armani -. Ed è stato attraverso la sperimentazione e l'uso di tessuti non tradizionali che ho rivoluzionato la moda. Ma l'industria tessile è una delle attività produttive di maggiore impatto sul pianeta: un problema che non può essere trascurato. Il nostro impegno, insieme alla Sustainable Markets Initiative è quello di promuovere un cambiamento positivo: è un progetto audace e innovativo che ha un significato speciale per me e per la mia azienda. Partecipare attivamente allo sviluppo del cotone rigenerativo agroforestale, per di più sul territorio italiano, è un passo importante, che avrà un impatto reale anche sulle comunità locali. La moda rigenerativa, da utopia che era, inizia finalmente ad assumere caratteri tangibili».

Il clima mite della Puglia crea l’ambiente ideale per una grande varietà di colture agricole e questo progetto contribuisce a reintrodurre nella regione una lunga tradizione di coltivazione del cotone, che risale al XII secolo. Dopo la piantagione iniziale di cotone su un ettaro di terreno, avviata lo scorso maggio, a partire dal 2024 la coltivazione si espanderà gradualmente fino a occupare un’area agricola complessiva di cinque ettari. Nell’arco di cinque anni, questo sito agricolo sarà tra i primi esperimenti sul campo in Europa a testare il cotone agroforestale con specie arboree alternative e pratiche rigenerative. Rapporti scientifici regolari valuteranno le proprietà del cotone coltivato, oltre a verificare l’impatto ambientale e i livelli di produzione delle aree interessate.

La Giornata Mondiale della Terra, lo scorso 22 aprile, è stata invece l’occasione per Ovs per lanciare la prima capsule di T-shirt realizzate in cotone coltivato alle porte di Palermo, frutto di un progetto lanciato nel 2022 in collaborazione con Cotone Organico di Sicilia, che ha riportato in vita tecniche di coltivazioni locali abbandonate da oltre 50 anni. L’obiettivo del gruppo, che finanzierà anche un dottorato all’Università di Catania dedicato al cotone italiano, è arrivare a produrre oltre 100 tonnellate nel 2023.

Pubblicato su Il Sole 24 Ore

bottom of page