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Non solo mosaici: cosa vedere a Ravenna in un giorno secondo Federico Marchetti
di Francesca Faccani

Foto di Education Images/Getty Images
In occasione della visita reale del Re Carlo d'Inghilterra, una guida immaginifica della città fuori dal radar a cura del fondatore di Yoox e Presidente della Task Force sulla Moda Sostenibile del Re, originario di Ravenna.
Cosa vedere a Ravenna secondo Federico Marchetti: «Come farei vedere al Re Carlo d'Inghilterra la mia Ravenna se non fosse il Re d'Inghilterra»
Nascere a Ravenna e poi andare a vivere altrove significa imparare a memoria i racconti di tutte quelle persone che ci sono state in gita alle medie per vedere la tomba di Dante oppure i mosaici. La Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia. “Come si chiamava quella chiesa con i mosaici blu?” è la domanda di rito. Anche Re Carlo d’Inghilterra, che insieme a Camilla visiterà Ravenna, ha già deciso che farà tappa a Galla Placidia per ammirare i celebri mosaici e incontrare gli artigiani che ancora oggi mantengono viva questa antichissima forma d’arte. Partiranno da Roma il 9 aprile e il loro arrivo a Ravenna è previsto per il 10: una data dal forte valore simbolico, che segna anche l’80° anniversario della liberazione della provincia dall’occupazione nazifascista. Oltre a essere Presidente della Task Force sulla Moda Sostenibile voluta da Re Carlo, Federico Marchetti è ravennate. E per l’occasione ha delineato una guida immaginifica: una giornata a Ravenna e dintorni pensata per il Re, ma come se non fosse il Re. «È la mia Ravenna, quella che mostrerei a Carlo se non fosse il Re d’Inghilterra», racconta. Questa non è dunque l’agenda ufficiale della visita reale, ma un itinerario immaginario, composto da luoghi sorprendenti, piccoli segreti locali e tappe inaspettate, per la durata di una giornata. Colazione, pranzo e cena. Una guida per chi vuole scoprire una Ravenna diversa, lontana dai soliti mosaici e dalle spiagge affollate.
Che cosa vedere:
Battistero neoniano
Potrebbe sembrare inspiegabile l'inserimento del Battistero Neoniano nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, perché da fuori appare un edificio abbastanza semplice, in mattoni, di forma ottagonale. È l'interno, infatti, che stupisce: la cupola è realizzata in mosaico e raffigura il battesimo di Cristo da parte di Giovanni Battista nel fiume Giordano. Un dettaglio curioso: il fiume Giordano è rappresentato come un vecchio dio fluviale pagano, con in mano una conchiglia e una brocca da cui sgorga l’acqua. Questo è un esempio perfetto di come l’arte paleocristiana integrasse ancora elementi della cultura classica e pagana, reinterpretandoli in chiave cristiana. Un'ulteriore dimostrazione che non c'è solo il Mausoleo di Galla Placidia da visitare per i mosaici. Qui, racconta Marchetti, ha battezzato la figlia Margherita.
Visita al Museo Byron
Il Museo Byron è, forse, l’unica tra le tappe immaginarie che coinciderà con l’effettivo itinerario del Re Carlo durante la sua visita a Ravenna. Non tutti sanno che la città è stata, brevemente, un crocevia del Romanticismo europeo. Fu qui, infatti, che Lord Byron si trasferì tra il 1820 e il 1821, ospite della sua amante Teresa Gamba Guiccioli, nobildonna ravennate con cui intrecciò una relazione scandalosa per l’epoca. A Ravenna Byron scrisse alcune delle sue poesie più celebri e si impegnò politicamente, sostenendo le idee risorgimentali e antiaustriache che animavano la città. Inaugurato nel 2024 all’interno del restaurato Palazzo Guiccioli, il museo racconta la breve ma intensa stagione ravennate del poeta, intrecciando vita privata, fermenti storici e pagine di letteratura.
Passeggiata al parco marittimo di Ravenna
Inaugurata nel 2024, questa passerella pedonale del Parco Marittimo di Marina di Ravenna segna un cambio di velocità per il turismo sfrenato romagnolo. Qui sorgevano una volta dei parcheggi per le auto, mentre ora sorge un percorso in legno di larice di sei chilometri che corre parallelo alla costa in mezzo a dune e pini. Per ora connette Punta Marina con il centro di Marina di Ravenna, presto si estenderà oltre Lido Adriano. «Un percorso perfetto per chi, come anche il re Carlo, è appassionato di natura e ha a cura l'ambiente».
Un giro a Lugo da A.N.G.E.L.O.
Ci vogliono venti minuti di treno per arrivare da Ravenna a Lugo, sede inaspettata di uno dei negozi vintage più importanti d'Europa: A.N.G.E.L.O. Vintage. Il fondatore, Angelo Caroli, inizia la sua attività all'età di 17 anni, alla fine degli anni Settanta. Ora sono tre piani di negozio e un archivio immenso: le sue collezioni sono un'istituzione e un punto di riferimento in Europa per chi vuole riscoprire la moda del passato. Anche Re Carlo lo apprezzerebbe molto, dice Marchetti mentre mi racconta della passione del Re per il vintage in quanto moda sostenibile.
Dove mangiare?
Colazione al Duomo
“Ci vediamo al Duomo?”, è una frase che si pronuncia la sera prima per dare appuntamento alla Pasticceria al Duomo. Qui le brioche si chiamano cornetti oppure croissant. Precede una visita, anche da fuori, solo per addolcire gli occhi, del Duomo, che poi è il modo famigliare per chiamare la Cattedrale della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, chiesa costruita nel 400 in stile paleocristiano.
Pranzo alla Ca' de Vèn
Dal romagnolo: casa del vino, il ristorante ed enoteca Ca' de Vèn è ospitato nel Palazzo Rasponi che risale al Quattrocento. Il soffitto a volte è arricchito da affreschi che risalgono al ‘700, mentre gli arredi sono originari dell’Ottocento. Qui Federico Marchetti, spiega, ha portato a pranzo consoli e ambasciatori. Ogni volta che torna a Ravenna, non può saltare un pasto qui. Per un pranzo più frugale delle tagliatelle al ragù, c'è la piadina. Perfetto anche per bere un calice di vino, anche se, visto che Marchetti non beve alcol e il Re, si sa, predilige il gin, non si sentirebbe di consigliarglielo.
Cena all'Antica Trattoria al Gallo
L'antica trattoria Al Gallo è a conduzione famigliare da quando è stata aperta nel 1909, annoverata, da qualche anno, come “locale storico d'Italia”. Tra ambiente e arredi in stile liberty, statue e busti, si respira un'atmosfera d'altri tempi. Nel menù la tradizione gastronomica ravennate con prodotti del territorio: a partire dai cappelletti al formaggio e scaglie di tartufo bianco alla costoletta di agnello fritta con fiori di zucca in pastella e il gelato di yogurt con miele caldo e pinoli. Qui Marchetti ha festeggiato i suoi cinquant'anni con amici da tutto il mondo, mi racconta. «Dal Giappone a Miami, ovviamente i miei amici d'infanzia, insieme alla band London Essentials. Di nuovo degli inglesi a Ravenna!».
Pubblicato su Vogue.it