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Federico Marchetti racconta l'incoronazione di re Carlo nel segno dell'innovazione

di Paolo Armelli

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Il fondatore di Yoox collabora con il nuovo sovrano alla Sustainable Markets Initiative.

Federico Marchetti era, assieme a Mattarella e alla figlia, l'unico altro italiano invitato all'incoronazione di re Carlo.

"È stato un weekend memorabile", esordisce Federico Marchetti, imprenditore e innovatore nella moda e nella sostenibilità, ripensando alla sua partecipazione all'incoronazione di re Carlo III, avvenuta lo scorso 6 maggio. Il fondatore di Yoox era tra i pochissimi italiani invitati all'esclusiva cerimonia: “Ennio Flaiano diceva che nella vita ci sono solo cinque, sei momenti che sono unici e irripetibili, il resto è volume. Ecco, questo invito per me è stato uno di quei momenti storici”. L'emozione principale è stata la sorpresa: “Mi sentivo come un bambino, leggere che di italiani oltre a me c'erano solo il presidente Mattarella e la figlia Laura su soli 2000 inviti rispetto agli 8000 del passato, mi lascia ancora incredulo”.

La giornata è iniziata presto, camminando a piedi verso l'abbazia di Westminster: “Ho dovuto passare tutti i vari controlli e convincere i poliziotti, mostrando l'invito, che anche un italiano come me stava per partecipare alla cerimonia. La città era tutta bloccata, pensavo di metterci venti minuti e invece è stata un'ora e un quarto di cammino”. Una sorpresa ripagata appunto dal partecipare a un evento storico unico nel suo genere, anche per la cifra innovatrice e rivoluzionaria con il quale è stato organizzato: “Spesso mi chiedono cosa abbiano in comune un imprenditore della tecnologia come me e un re che alla tecnologia invece non è molto interessato: credo sia proprio questo nostro credere fortemente nell'innovazione in senso più ampio”.

Marchetti spiega che, quando nel novembre 1999 ideò un sistema che fondesse l'esclusività della moda e l'accessibilità di internet, ragionò sul nome Yoox a riassumere tutta la sua visione: “Mettere insieme cioè i cromosomi XY, ovvero l'uomo e la donna, il dna dell'umano, e i due 00 del codice binario di internet, puntando sempre a utilizzare la tecnologia per migliorare la vita delle persone”.

È proprio su questo obiettivo comune che si basa il sodalizio con Carlo III, che nel 2021 ha scelto Marchetti come presidente della Fashion Task Force della sua Sustainable Markets Initiative, fondata quando ancora era principe di Galles. E sempre il connubio tra umanesimo e innovazione accumuna Marchetti a Brunello Cuccinelli, gli ha disegnato per l'occasione il mezzo tight indossato per l'incoronazione: “Cuccinelli come me vede la tecnologia come uno strumento per aiutare il genere umano, non una ricerca di sviluppo fine a sé stesso”.

“Anche re Carlo vede l'innovazione come un modo per creare un mondo migliore”, spiega ancora Federico Marchetti, e a dimostrazione di ciò ci sono i principi enunciati nella Terra Carta, un vero e proprio manifesto stilato nel 2021 per riassumere la missione della Sustainable Markets Initiative: “L'interdipendenza tra la salute umana e quella del pianeta non è mai stata così chiara. Mentre inizia un nuovo decennio, dobbiamo concentrarci sul futuro che vogliamo costruire e lasciare alle generazioni a venire”, si legge nella prefazione firmata dallo stesso Carlo d'Inghilterra: “I principi universali radicati nell'armonia degli elementi, dei cicli e delle geometrie naturali, che le civiltà antiche e le popolazioni indigene conoscono fin troppo bene, devono diventare il modello per la scienza, la tecnologia, il design e l'ingegneria”. Ritorna un principio di armonia che diventa la chiave, secondo il nuovo sovrano inglese, per costruire il futuro.

Futuro e passato che s'incontrano, un'apparente contraddizione che invece diventa motore di cambiamento, del resto guardare in avanti senza dimenticare uno sguardo al passato è stata anche la chiave che ha permesso a Marchetti di rompere il ghiaccio con Sua Maestà: “Nel 2018 lui e Camilla vennero all'inaugurazione del Centro d'innovazione di Yoox a Londra, capii subito che non potevo parlargli di app o intelligenza artificiale”, ricorda l'imprenditore: “Così partii da un aneddoto personale: gli parlai di Giuseppe di San Giuliano, padre del mio amico Diego e che era scomparso da poco. Proprio a casa di San Giuliano in Sicilia avevo visto le foto di Carlo da giovane, parlando di un amico comune si è creata subito un'empatia”. Un altro terreno comune sono state le scarpe ("Erano di vent'anni prima, mantenute benissimo", rivela Marchetti) perché anche re Carlo è un appassionato di longevità del prodotto, da qui anche il suo interesse per la sostenibilità e il recupero dei capi.

Ma cosa si regala in occasione della coronation di un monarca che riceve doni da tutte le parti del mondo? Anche qui la scelta di Marchetti è ricaduta su un'idea semplice ma dai risvolti simbolici insospettabili: “Mi è venuta l'idea di donargli un album di acquerelli disegnati dall'artista Fiona Corsini, moglie di quello stesso mio amico Diego, e di semi di ortaggi italiani, dal carciofo romano al cavolo toscano, dalla cipolla di Tropea alla borragine ligure…", racconta ancora: “D'altronde il re è appassionato in egual misura di botanica e di acquerelli. Quello che ho scoperto solo dopo è che proprio dai San Giuliano re Carlo aveva iniziato a disegnare acquerelli, studiando con un istruttore. Mi sembrava la chiusura di un cerchio magico”.

Così come magica è appunto stata tutta la cerimonia d'incoronazione, anche qui non tanto per i rituali così pieni di storia, ma per uno sguardo sul cambiamento: “Quello che più mi ha emozionato durante la cerimonia è stato assistere a tutta la multiculturalità presente, vedere abiti da ogni parte del mondo, la rappresentazione di etnie e fedi differenti, l'esibizione di un coro gospel… È stata la vera forza di questa incoronazione, oltre alla scelta di aver invitato le persone non per i loro titoli nobiliari ma per quello che fanno”. Londra come capitale di un nuovo regno diversificato, dunque, all'alba di una nuova era: cosa dirà però Federico Marchetti al neo-incoronato re Carlo alla prossima occasione in cui si sentiranno? “Io lo conosco come uomo di azione, molto attento ai dettagli. Gli dirò che in questa coronation di cui è stato il massimo regista, ha dimostrato di credere in un modo più sostenibile, etico e multiculturale”.

Pubblicato su Vogue.it

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